Sul conto di Vittorio Arrigoni in questi giorni abbiamo letto di tutto. Qualcuno lo ha definito “utile idiota“, più di una volta. Altri lo hanno caratterizzato come “un fiero e coraggioso combattente di una guerra […] sbagliata”, uno che “con le ragioni di Hamas si identificava in toto”, uno che aveva “consacrato se stesso alla causa palestinese, con un’adesione totalizzante, assoluta, mistica, senza riserve, dubbi, sfumature”. Altri ancora lo hanno semplicemente etichettato come “amico” di Hamas. Alcuni poveracci -di sinistra, dicono loro- hanno rispolverato la retorica fallaciana per mancanza di idee migliori: “[c]i odiano per quello che siamo”. La lista è lunga e avariata.
Si poteva fare di peggio? Certo che sì. Se ti chiami Christian Rocca hai non solo il coraggio di definire Arrigoni “militante italiano pro-Hamas” -e che sarà mai, lo fanno tutti- ma anche di compatire sua madre come se fosse una povera deficiente obnubilata dal lutto.