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Come Fantozzi a cena dalla contessa

La settimana scorsa sono andato al primo incontro di facoltà. Tra barriere linguistiche e sociali mi sono sentito per l’ennesima volta fuori luogo. Più di una persona mi ha chiesto chiaramente da dove saltassi fuori, come cazzo fossi finito lì, visto che nessuno sapeva nulla di me. Ho persino scoperto che il mio profilo non è stato nemmeno caricato sul sito dell’università. Così mi sono ricordato delle parole che avrei sempre voluto scrivere per descrivere questa situazione. Continued…

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Si riparte!

via Carrot Workers

È un bel po’ che non scrivo qualcosa qui sopra, ma quest’anno è stato decisamente movimentato per me. Adesso è arrivato il momento di tirare un po’ le somme, dare qualche aggiornamento e abbozzare qualche progetto per il futuro di questo blog. Buona parte dell’anno se n’è andata tra reparti ospedalieri, precariato e disoccupazione. Dopo un mese di ricovero, e parecchi altri passati a mangiare riso in bianco e patate lesse, sono andato sotto i ferri per rimuovere 15 centimetri di intestino. Un vero e proprio sacrificio umano offerto all’altare dell’accademia anglosassone, un cazzo di club per ricchi: se sei povero e senza connessioni vogliono il sangue, letteralmente. Continued…

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Liberalismo imperialista e rivoluzione egiziana (di Atef Said)

In queste righe elaboro quattro critiche nei confronti di una corrente di pensiero che definisco liberale imperialista e del modo in cui affronta la rivoluzione del 25 gennaio. Continued…

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