Una delle pratiche più odiose del dibattito politico italiano è quella di aggiungere il suffisso -ismo a qualsiasi parola del vocabolario. Dopo il benaltrismo e innumerevoli perle che mi rifiuto persino di digitare, è la volta del fuggismo:
[L]amentarsi di come vanno le cose, della politica e delle istituzioni e scappare all’estero alla prima occasione utile, magari senza aver neanche provato a costruirsi un lavoro in Italia”. Il “fuggismo” è un’ideologia estremamente perniciosa per il Paese (sic), poiché giustifica le scelte ciniche, egoiste ed arriviste di quelli in grado di fuggire.
Un’articolata riflessione vergata, per la cronaca, da uno che “per pigrizia, per piacere personale” sceglie di “lavor[are] a Proforma, un’agenzia di comunicazione di Bari che negli ultimi anni ha lavorato a molte campagne elettorali del centrosinistra […] coordina[are] lo staff under-30 della campagna elettorale di Michele Emiliano, […] segui[re] Pierluigi Bersani durante le Primarie del centrosinistra del 2009 […] coordin[are] lo staff dei nuovi media di Nichi Vendola”. Eroico.